FAQ

Come faccio a stipulare un contratto per il servizio idrico?

Puoi compilare il modulo online che trovi nella sezione “le tue richieste” oppure consultare la mappa e trovare il numero verde e/o lo sportello più vicino a te.

  • se la fornitura è attiva (il contatore è aperto), dovrai fare una richiesta di “voltura”
  • se il contatore non è ancora posato oppure è posato ma sigillato, dovrai fare una richiesta di “attivazione”.
Come faccio a cambiare intestazione di un contratto?

Per cambiare l’intestazione di un contratto senza che la fornitura venga chiusa è necessario fare una richiesta di “voltura”. 
Per farlo, puoi compilare il modulo online che trovi nella sezione “le tue richieste” oppure chiamare il numero verde e/o recarti presso lo sportello più vicino.

Che differenza c’è tra richiesta di informazioni e reclamo?

La distinzione è prevista dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Le richieste scritte di informazioni sono comunicazioni scritte che chiunque può inviare al gestore per richiedere informazioni in merito a uno o più servizi del Servizio Idrico. 
Un reclamo, invece, è una comunicazione scritta da parte di un Cliente che si lamenta per aver subito un disservizio riguardante la fornitura di acqua/fognatura/depurazione, in particolare per la non coerenza del servizio ottenuto con uno o più requisiti definiti da leggi o provvedimenti amministrativi, dal contratto di fornitura, dal regolamento di servizio ovvero, circa ogni altro aspetto relativo ai rapporti tra gestore e Cliente finale.
Per informazioni e reclami, è consigliabile utilizzare il modulo online che si trova nella sezione “le tue richieste” oppure inviare una richiesta scritta al gestore agli indirizzi indicati in bolletta.

Posso inviare una richiesta di rettifica fattura?

Qualora il Cliente ritenga inesatta la somma richiesta in bolletta per la sua fornitura idrica, può inviare una richiesta scritta di rettifica fattura.
Per farlo, può compilare il modulo online che si trova nella sezione “le tue richieste” oppure inviare una richiesta scritta al gestore agli indirizzi indicati in bolletta.

Quando posso richiedere una rateizzazione della bolletta?

La bolletta si può pagare a rate quando la fattura emessa superi del 100% il valore dell'addebito medio delle bollette emesse nel corso degli ultimi 12 mesi.
Ad esempio, se negli ultimi 12 mesi il Cliente ha ricevuto 4 bollette per un importo complessivo di 100 euro, la quinta bolletta è rateizzabile se il suo valore supera i 50 euro.
Per richieste di rateizzazione, ti invitiamo ad utilizzare il modulo online che si trova nella sezione “le tue richieste”.

Come posso richiedere la verifica del contatore?

Nel caso in cui si ritengano erronee le misure dei consumi registrate sul contatore, è possibile chiedere al Gestore una verifica sul funzionamento del misuratore.
A questo fine, si può compilare il modulo online che si trova nella sezione “le tue richieste” oppure inviare una richiesta scritta al gestore agli indirizzi indicati in bolletta.
Se la verifica dimostra un funzionamento regolare, cioè entro i limiti di tolleranza previsti nel certificato di omologazione dell'apparecchio, le spese della prova saranno a carico del Cliente.
In caso contrario, la prova sarà gratuita e saranno effettuate le opportune rettifiche di fatturazione.

Applica il frangigetto ai rubinetti e alla doccia

Il frangigetto è un miscelatore che permette di ottenere un getto efficace con la metà dell'acqua comunemente utilizzata per avere lo stesso risultato. Ciò è possibile attraverso una valvola di riduzione della portata dell'acqua che, sfruttando la forza dell'acqua stessa, la miscela con aria aumentandone il volume.

Fai manutenzione alla rete idrica domestica

Un rubinetto che gocciola o un water che perde acqua non vanno trascurati: possono sprecare decine di litri d'acqua al giorno. Una corretta manutenzione, il controllo delle guarnizioni o, se necessario, una piccola riparazione fanno risparmiare acqua potabile altrimenti dispersa senza essere utilizzata.

Usa razionalmente lo scarico del WC

Uno scarico del water che permette di regolare il flusso dell'acqua fa ri­spar­mia­re decine di migliaia di litri all'anno. Ogni volta che premi il pulsante si con­sumano 10-12 litri di acqua. Installa quindi una cassetta di scarico dotata di doppio tasto, che eroga quantità d'acqua diverse secondo il bisogno, o di riduttore di consumo, che puoi trovare normalmente in commercio.

Preferisci la doccia al bagno

Usa la doccia, e inoltre chiudila mentre ti insaponi, orienta bene il getto per evitare che finisca sul muro ed installa un riduttore di flusso. Puoi risparmiare oltre il 75%. Il consumo d'acqua per un bagno può essere fino a quattro volte superiore rispetto a quello per una doccia.

Evita di tenere aperto il rubinetto inutilmente

Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti, ti fai la barba o lo shampoo. Evita di consumare acqua inutilmente.

Usa acqua corrente solo quando serve

Per lavare i piatti o le verdure utilizza un contenitore e usa l'acqua corrente solo per il risciacquo. Inoltre, usa l'acqua di cottura di pasta e patate - che ha un forte potere sgrassante - per lavare le stoviglie: permette non solo un risparmio idrico, ma anche di detersivi.

Utilizza elettrodomestici funzionali e a pieno carico

Usa sempre la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico. Consumerai meno acqua e meno energia. Questi elettrodomestici consumano tanta acqua ad ogni lavaggio (80-120 litri), indipendentemente dal carico di panni e stoviglie. Inoltre leggi nel libretto di istruzioni la loro portata massima (kg di biancheria e numero di stoviglie) e adottala come regola per il loro caricamento.

Presta attenzione all'acqua usata in giardino

Alle tue piante servono tante cure, non tanta acqua.
Innaffia il giardino solo se necessario e sempre verso sera: quando il sole è calato, l'acqua evapora più lentamente e non viene sprecata ma assorbita dalla terra. Inoltre le piante e i fiori del terrazzo si possono annaffiare con acqua piovana o riutilizzando l'acqua impiegata per lavare la frutta e la verdura.

Non usare l'acqua corrente per pulire l'auto

Se lavi l'auto, usa il secchio e la spugna e non l'acqua corrente.
Meglio ancora lavare l'auto presso gli appositi autolavaggi dotati di impianti di ricircolo e recupero dell'acqua

Controlla il tuo contatore a rubinetti chiusi

A volte alla sera, prima di andare a dormire, controlla che tutti i rubinetti di casa siano ben chiusi e leggi sul contatore dell'acqua il livello di consumo raggiunto. Al mattino appena sveglio, controlla di nuovo quanto segna il tuo contatore. 
Una differenza anche minima significa che c'è una perdita nella rete interna. Serve anche per prevenire bollette "salate" che il gestore dell'acquedotto comunque ti farà pagare.

Posso fidarmi sempre dell’acqua di rubinetto?

Ogni città ha la “propria acqua”. La qualità dell’acqua erogata dalla rete acquedottistica dipende essenzialmente da due fattori: le fonti idropotabili utilizzate e i trattamenti ai quali viene sottoposta per la potabilizzazione. Sempre e comunque potabile, può avere quindi qualità diverse. Le tecnologie avanzate impiegate nei vari impianti di potabilizzazione e i controlli quotidiani ai quali viene sottoposta garantiscono l’elevata qualità dell’acqua distribuita.

Vuoi sapere la qualità dell'acqua del rubinetto di casa tua? Scegli il comune che ti interessa: potrai conoscere le analisi chimiche e chimico fisiche della tua acqua.

L’acqua del rubinetto va bene anche per i bambini e per gli anziani?

L’acqua distribuita da Iren Acqua è un’acqua potabile di qualità e per questo può essere bevuta da tutti, bambini di ogni età ed anziani in buona salute, senza alcuna controindicazione. Ovviamente in caso di stati patologici o particolari condizioni di salute il medico curante può suggerire il consumo di specifiche acque minerali.

E’ vero che se l’acqua è troppo dura rischio di avere un problema di calcoli?

Il calcare è una roccia sedimentaria che può dissolversi parzialmente nell'acqua sotto forma di sale minerale: il carbonato di calcio. La presenza di carbonato di calcio è chiamata durezza dell'acqua.

Non vi è alcuna evidenza di problemi alla salute legati alla presenza di calcio nell'acqua, che anzi è un elemento molto importante per la vita ed in particolare per il tessuto osseo. Per questo motivo ai bambini ed ai ragazzi, dato il rapido accrescimento, sono consigliate acque ricche di calcio.

Per conoscere la durezza delle acque distribuite vi invitiamo a controllare nelle pagine dedicate alla qualità su questo sito. Vi invitiamo, però, a paragonare quei dati con quelle delle acqua in bottiglia. Ricordiamoci che le acque in bottiglia hanno durezze totali che variano da 1 a 150 °F.   

Durezza dell'acqua ed elettrodomestici

La durezza è una caratteristica naturale dell'acqua che è dovuta sostanzialmente alla presenza in soluzione di calcio e magnesio. La durezza viene espressa in vari modi, come, per esempio, in milligrammi di carbonato di calcio per litro d'acqua o in Gradi Francesi (°F), che corrispondono a 10 milligrammi/litro di carbonato di calcio. Un'altra unità di misura piuttosto diffusa è il Grado Tedesco (°D) che corrisponde a 1,79 gradi francesi. 
La durezza viene a volte accusata ingiustamente di essere dannosa per la salute. 
Questa idea non trova riscontro nella  normativa sulle acque potabili (D.Lgs. 31/2001), che prevede per la durezza valori consigliati nell'intervallo tra 15 e 50 gradi francesi ed è inoltre smentito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale evidenzia l'esistenza di numerosi studi a supporto di una correlazione positiva tra la durezza dell'acqua e la diminuzione di malattie cardiocircolatorie e più in generale cronico-degenerative.
La durezza è un parametro che ha impatto sulle apparecchiature (lavastoviglie, scaldabagni, ecc.) per cui è importante conoscerla per una regolazione corretta delle stesse. Ad essa è legato il fenomeno del "calcare", cioè di quel deposito che si accumula nei filtri dei rubinetti e che a volte viene scambiato per sabbia. Infatti, quando si scalda un'acqua contenente calcio, tale elemento diventa insolubile, intorbida l'acqua e, se lasciato fermo, crea un deposito. Tale fenomeno è del tutto naturale.
Alcuni consigli per le principali apparecchiature domestiche: 

Lavatrici
I moderni detersivi contengono apposite sostanze "complessanti" e "sequestranti", in grado di ridurre od eliminare gli effetti della durezza dell'acqua. E' sufficiente utilizzare le dosi consigliate di detersivo, più raramente, per acque particolarmente dure, può essere opportuno aggiungere additivi specifici. In ogni caso, essendo l'effetto degli additivi maggiore alle bassa temperature, conviene utilizzare cicli di lavaggio a temperatura medio-bassa.  
Lavastoviglie
La lavastoviglie è dotata di un addolcitore, cioè di un dispositivo che scambiando il calcio con il sodio elimina la durezza dell'acqua. E' sufficiente quindi regolare la quantità di sale (cloruro di sodio) che agisce da rigenerante, in base alla tabella riportata solitamente nel libretto delle istruzioni e che tiene conto del valore di durezza dell'acqua (reperibile sul nostro sito). La regolazione può essere effettuata anche in maniera empirica, procedendo per tentativi in base ai risultati "estetici" del lavaggio a partire da una regolazione per una durezza media dell'acqua (30 gradi francesi).  
Scaldabagno 
Il riscaldamento dell'acqua provoca la precipitazione del carbonato di calcio tanto più quanto maggiore è la temperatura. E' consigliabile quindi tenere temperature non eccessivamente alte dell'acqua calda (attorno ai 45-50 °C). Può essere necessario fare eseguire dal proprio idraulico di fiducia una pulizia periodica dello scaldabagno o del suo scambiatore.

Perché viene aggiunto cloro all’acqua? Il cloro o altro disinfettante presente nell’acqua è pericoloso?

Perché viene aggiunto cloro all'acqua? Il cloro o altro disinfettante presente nell'acqua è pericoloso?
L'acqua potabile scorre nei tubi sotto terra per tanti chilometri, passa in serbatoi pensili o sotterranei e quindi viene in contatto con l'aria e con ambienti diversi. E' per questo che la legge prescrive l'aggiunta del cloro o suoi composti, prima dell'invio in rete, in difesa dell'acqua e quindi della salute dei cittadini. 
Le quantità di disinfettante aggiunte all'acqua sono minime e non dannose per la salute; trattandosi di sostanze volatili è sufficiente, mettere l'acqua in una caraffa a collo largo un po' prima del suo utilizzo, per eliminarne le tracce di cloro e quindi anche l'odore.  

Le caraffe con il filtro possono migliorare la qualità l’acqua?

Le caraffe, o brocche filtranti, sono costituite da un elemento filtrante contenente carbone attivo e resine, il cui effetto combinato consiste sostanzialmente in un miglioramento del sapore e una sensibile diminuzione della durezza dell’acqua, mantenendo pressoché inalterato il contenuto salino. Questi semplici dispositivi sono quindi utili in quei casi in cui l’acqua  dell’acquedotto, già potabile, non presenta particolari problemi tranne quello del gusto, generalmente attribuibile al cloro utilizzato in fase di potabilizzazione e mantenuto attivo sino al punto di utilizzo per garantire la purezza microbiologica. 

La protezione del contatore dal gelo

La corretta custodia dei contatori dell'acqua spetta ai Clienti, ma alcuni semplici accorgimenti possono evitare disagi nella fruizione del servizio e soprattutto spese impreviste per la sostituzione del contatore gelato. 
I contatori più soggetti a rotture da gelo sono quelli esterni (nei bauletti o nelle nicchie) o quelli situati in locali non isolati o in abitazioni utilizzate raramente, come le case al mare o in montagna in cui si trascorrono le vacanze.

  • Coibentare

I contatori situati all'esterno, nei bauletti o nelle nicchie e quelli che si trovano in locali non riscaldati, devono essere opportunamente coibentati, ovvero rivestiti di materiale isolante. Si può usare polistirolo o poliuretano espanso, materiali facilmente reperibili presso rivenditori del settore edile. Lo spessore dei pannelli deve essere di almeno due centimetri e mezzo. I rivestimenti devono ovviamente permettere la lettura del quadrante del contatore mediante agevole spostamento e riposizionamento del rivestimento. 
Occorre evitare, invece, di rivestire le tubature avvolgendole con lana di vetro o stracci. Si tratta di materiali che assorbono l'acqua e che, ghiacciandosi, possono aumentare il rischio di guasti. Inoltre costituiscono un potenziale luogo di annidamento per insetti e sporcizia.

  • Chiudere e svuotare

Se i contatori sono in fabbricati disabitati, è bene chiudere il rubinetto che si trova sopra il misuratore e provvedere allo svuotamento dell'impianto. Con temperature particolarmente basse e per lunghi periodi è possibile installare cavetti scaldanti, alimentati elettricamente e dotati di termostato per contenere i consumi di energia.

  • Un filo d'acqua

Se la temperatura esterna dovesse rimanere per vari giorni sotto zero, nei fabbricati non riscaldati e è consigliabile lasciare che da un rubinetto esca un filo d'acqua. È sufficiente una modesta quantità, evitando inutili sprechi.

  • Quando finisce l'inverno

Con il rialzo delle temperature è opportuno verificare lo stato dei contatori ed i livelli di consumo, in quanto lo scioglimento del ghiaccio porta alla luce eventuali rotture e dispersioni idriche in atto. Nel caso si riscontri la rottura del contatore occorre chiamare tempestivamente il Pronto Intervento IRETI. Se invece il danno è nell'impianto interno, bisogna chiudere subito la valvola generale dell'acqua e chiamare un idraulico di fiducia per le necessarie verifiche e riparazioni.

Se l'impianto è condominiale

Per prevenire rotture e malfunzionamenti, occorre:

  • coibentare i tratti di tubazione esposti all'aria, specialmente quelli che attraversano androni o altri locali aperti o non riscaldati;
  • proteggere dal gelo i contatori dei servizi comuni, con particolare attenzione per quelli situati nei locali di cui sopra;
  • chiudere le valvole a monte dei contatori nei singoli appartamenti in caso di assenze prolungate e se possibile svuotare l'impianto a valle del contatore;
  • chiudere le valvole di intercettazione a monte dei contatori e svuotare gli impianti interni degli appartamenti sfitti o non abitati;
  • in caso di freddo particolarmente intenso, se possibile è consigliabile utilizzare le prese d'acqua per i servizi condominiali al fine di scaricare temporaneamente le colonne montanti.
Se abbiamo anche il pozzo

Nel caso in cui l'impianto idrico dell'abitazione sia alimentato anche da un pozzo privato è importante evitare che le acque non si "confondano" e, per fare questo è necessario installare un disconnettore. Il disconnettore è un dispositivo di protezione idrica in grado di impedire il ritorno di acque provenienti dall'impianto cliente nella rete dell'acquedotto. Tale ritorno di acqua può avvenire a seguito di variazioni di pressione nella rete di distribuzione o sovrappressione in maniera da creare inversione di flusso. Il disconnettore, installato tra la rete pubblica e quella di utenza negli impianti di distribuzione idrica, crea una zona di separazione di sicurezza che evita il contatto tra le acque contenute nelle due reti.

La valvola di non ritorno della fognatura

Per evitare allagamenti o fenomeni di rigurgito delle fognature in edifici, cortili, garage seminterrati, ovverosia in tutti quei locali posti ad una quota inferiore al piano stradale, consigliamo di installare sulla propria fognatura idonei sistemi antirigurgito utili ad evitare che la pubblica fognatura confluisca in proprietà, attraverso il proprio allacciamento, nel caso di anomalo funzionamento della rete pubblica esterna.  
Un sistema antirigurgito è composto da una valvola di non ritorno che impedisce al refluo proveniente dalla fognatura stradale di ritornare verso i locali seminterrati e, se ritenuto necessario dal progettista, da una pompa che spinge il refluo prodotto dai residenti oltre la valvola di non ritorno stessa.  Altra buona norma costruttiva, sempre nel caso che esistano vani o superfici al disotto del piano stradale, è quella di prevedere ampie griglie scolanti e vasche di accumulo nel proprio cortile per captare le acque di dilavamento stradale in caso di anomalo funzionamento della pubblica rete esterna, o di momentanea inefficienza delle caditoie stradali.  
Ricordiamo che quanto sopra è anche indicato nei regolamenti di pubblica fognatura di alcuni ambiti gestiti dal gruppo IREN. 

Gli impianti domestici ad osmosi inversa sono consigliabili?

L’osmosi inversa è una tecnica normalmente utilizzata quando si vuole ridurre la concentrazione salina di un’acqua. A parte però casi particolari, le acque distribuite dalla rete acquedottistica hanno un contenuto salino equilibrato e un trattamento ad osmosi può risultare sovrabbondante. 

Acqua rossa?

Perché talvolta, soprattutto dopo un lungo periodo di non utilizzo di acqua, dai rubinetti esce acqua di color rosso e/o con sedimenti? 
Quando andiamo in vacanza o manchiamo da casa per lunghi periodi, l'acqua rimane ferma nelle tubazioni e se queste sono costituite anche solo parzialmente da materiali metallici, l'acqua tende a reagire con i metalli in un processo chiamato corrosione che porta in soluzione degli ossidi ed idrossidi di ferro di colore rosso. All'apertura dei rubinetti queste particelle vengono allontanate con il flusso dell'acqua e noi vediamo uscire un'acqua colorata. Il fenomeno però dura solo il tempo necessario al ricambio dell'acqua che era ferma nella nostra rete domestica. 
Talvolta lo stesso fenomeno può manifestarsi dopo l'esecuzione di lavori sulla rete di distribuzione stradale; anche in questo caso è sufficiente aprire per qualche minuto tutti i rubinetti dell'abitazione per allontanare i sedimenti.

Mi hanno proposto un "depuratore"

Ci sono in commercio - e vengono spesso proposte - apparecchiature di trattamento dell'acqua, sulle quali è bene precisare alcuni concetti.

1. Non sono "depuratori"
Le apparecchiature non depurano e non rendono l'acqua potabile, ma ne modificano soltanto alcune caratteristiche, ad esempio la durezza. Sostenere il contrario, come alcuni venditori fanno, è decisamente pericoloso e contro la legge che vieta di definire queste apparecchiature "depuratori d'acqua". L' acqua distribuita può piacere o non piacere (ad esempio perché troppo dura; si tratta, però, dell'acqua che da sempre si beve in queste zone), ma è già potabile. La sua potabilità è attestata dai controlli dell' Autorità Sanitaria. 
Una legge (il decreto del Ministero della Sanità n°443 del 21/12/90) regolamenta l'utilizzo degli apparecchi, poiché quando sono installati impropriamente e gestiti non correttamente possono dar luogo a spiacevoli inconvenienti. Gli apparecchi devono essere ubicati in locali igienicamente idonei, installati da tecnici qualificati ( come previsto anche dalla legge 46/90 ) con collaudo da parte dell'installatore e certificazione di corretto montaggio e che l'apparecchio deve avere punti di prelievo e monte e a valle, by-pass (automatico o manuale) e valvola di ritegno. Il contatore deve sempre rimanere a monte. L'installazione, infine, deve essere notificata all' Azienda USL - Servizio di Igiene Pubblica di competenza.
2. I documenti devono essere chiari
Un altro punto importante sono i documenti tecnici: devono essere chiari e segnalare ogni elemento riguardante la funzionalità dell'apparecchio. Stesso discorso per il manuale di manutenzione sul quale deve esser dichiarata la conformità dell'apparecchio al Decreto 443/90. Esistono, poi, prescrizioni specifiche per ogni tipo di apparecchio.

addolcitori - devono rigenerare almeno ogni 4 giorni e devono avere una disinfezione automatica durante la rigenerazione e un sistema di miscelazione che impedisca di erogare acqua al di sotto dei 15°F, con il contenuto in sodio non eccedente i 200mg/l (indicazioni del DLgs 31/01); le resine e gli scambiatori devono rispondere alle prescrizioni previste per i tipi utilizzati nel campo alimentare;

  • i dosatori di reagenti chimici - il dosaggio deve essere sempre proporzionale alla portata. I reagenti devono rispondere alle prescrizioni di purezza previste per campo alimentare o trattamento acque potabili e le confezioni dei prodotti devono riportare chiaramente sull'etichetta composizione e campo di impiego;
  • gli apparecchi a osmosi inversa - il funzionamento deve essere automatizzato, con un dispositivo di non-ritorno anche sullo scarico. Le membrane ed altri componenti devono rispondere ai requisiti previsti per materiali a contatto con alimenti e bevande. Se avete un serbatoio di raccolta a valle del trattamento, l'impianto dovrà esser dotato di un sistema di disinfezione continua.
  • filtri meccanici - Sono ammessi esclusivamente quelli con rete sintetica o metallica in grado di trattenere particelle sospese di dimensioni non inferiori ai 50 micron. I filtri devono essere facilmente lavabili, automaticamente o manualmente.
  • sistemi fisici - Per questi apparecchi il Decreto si preoccupa di stabilire dei limiti affinchè non generino campi magnetici, considerati da alcuni specialisti dannosi per l'organismo.
  • filtri a carbone attivo - Da soli non sono ammessi per il trattamento domestico. Devono sempre essere integrati con altri materiali o altri dispositivi. Sono stati documentati, infatti, rischi di proliferazione batterica e di rilascio incontrollato di microinquinanti.

3. Qualità dell'apparecchio e serietà dell'installatore
Quando si decide l'installazione di un apparecchio che incide sulla qualità dell'acqua che si beve, queste sono due caratteristiche ineliminabili. Il consiglio è preferire l'idraulico di fiducia, tecnici specializzati o aziende facilmente contattabili. Particolare attenzione deve essere posta successivamente anche nella manutenzione. Si tratta sempre di una macchina che non può essere installata e poi abbandonata. La manutenzione deve essere efficiente e puntuale, altrimenti l'apparecchio si può trasformare in un "inquinatore" dell'acqua distribuita.
4. Non esagerare con l'addolcimento
La Legge stabilisce per l'acqua addolcita che la durezza non sia inferiore ai 15°F. Un'acqua troppo addolcita può provocare fenomeni di corrosione nelle tubature interne delle abitazioni con la produzione di acqua scura ( rossastra o giallastra) e questo è un fenomeno, purtroppo, in forte crescita. Un addolcimento molto spinto può anche provocare un'eccessiva presenza di sodio.
5. Iren non c'entra
Da ultimo, ricordiamo che Iren non ha alcun collegamento con le vendite porta a porta di apparecchi di trattamento. 

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